pudenda

lunedì 10 marzo 2008

rosa

di Teo Lorini

Ricevo un dvx dall'amico feticista che ogni tanto mi passa qualche video. "Per ampliare i miei orizzonti" dice lui.
Fin dal titolo, Feet Action, il contenuto è chiarissimo. Nessuna trama, il solito salotto dall'arredamento chiassoso e un divano viola su cui si alternano una serie di ragazze specialiste nel masturbare i maschietti con i piedi. Non è esattamente il mio genere ma, com'era prevedibile, non so resistere alla curiosità. Così lo scansiono in avanti veloce. La qualità digitale è buona ma l'immagine si sfarina lo stesso in scie di pixel che si confondono con le striature che ciascuna secrezione lascia sulla pelle dei protagonisti. Il cursore che il mio dito manovra sul touchpad trascina sequenze sempre più rapide. Piedi, cazzi, capelli, orifizi, tagli d'occhi, capezzoli e zigomi appuntiti si confondono.
D'un tratto mi fermo. Mi è parso di vedere qualcosa, ma la freccina lampeggiante è già passata oltre e sullo schermo c'è l'ennesima moretta un pò scialba che stringe con le piante il tronchetto fallico di un altro attore senza volto.
Torno indietro lentamente e sì, non mi ero sbagliato. È tutto diverso, anche il set. Questa volta è una camera dalle pareti rosa acceso (l'arredatore sarà lo stesso del salotto): c'è un matrimonale col copriletto di seta in titna e una rastrelliera di vestiti, pure quelli rosa, ma di una sfumatura più tenue. Sul lettone è distesa una bionda con grandi occhi verdi. Però non è nuda né si vedono erezioni dalle parti dei suoi piedi. Tutto ciò che ha addosso è bianco: un completo intimo, semplice semplice, giarrettiera e calze appena velate. Accavalla e scavalla, distende e ritrae le sue gambe lunghissime, aggiusta il fermaglio sulle cosce e, per finire, agita in primissimo piano le dita dei piedi imprigionate nella ragnatela semitrasparente delle autoreggenti. Quindi rotola sul letto e sceglie un tailleur dalla rastrelliera. Abbottona, chiude le zip, poi infila delle scarpine un pò ridicole con molto tacco e una fantasia di volant rosa antico sulla punta. Infine saluta e se ne va, ticchettando sul parquet.
Dura meno di dieci minuti, ma regala alle due ore di grugniti, sudore e concitato stretching podistico la grazia, color pastello, dell'imprevisto.

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