pudenda

lunedì 21 aprile 2008

Si stava meglio quando si stava seggio.

Memorie della passata legislatura
presenta:


Il galante baciamano

giustamente



sabato 19 aprile 2008

Alla fine non ho resistito e ho preso Hoshigami

Ci ho giocato per un ora e devo dire che la prima impressione è positiva.
Ho fatto due missioni e la meccanica di gioco è decisamente simile a final fantasy tactics. Con delle differenze.
Lo stile che caratterizza i personaggi e gli ambienti mi ricorda non poco quello di Fire Emblem, quindi un pò più cupo di FFT. Inoltre se nel corso di una missione muore un nostro mercenario sarà perso per sempre cosa che avveniva solo in alcune zone in FFT. Non ci sono delle classi ma delle divinità da adorare, sei per la precisione. Ogni divinità fornisce diverse abilità che aumentano con la devozione verso quella divinità (uccidere i nemici oltre a dare exp da anche punti devozione). Per esempio: La divinità fuoco aumenta abilità spada e incantesimi fuoco, quella fulmine aumenta tiro con l'arco e incanesimi fulmine.
Inoltre ogni divinità fornisce 20 abilità specifiche che si imparano poco alla volta, ma con solo tre di esse sarà possibile equipaggiarsi prima di ogni missione.
Il campo di gioco è in 3D ruotabile mentre i personaggi sono 2D.
Si possono schierare massimo 7 personaggi mentre gli avversari sono anche di più (anche qui a differenza di FFT dove si era quasi sempre in numero uguale).
Non mi sento ancora di dargli un giudizio definitivo, certo la prima impressione è decisamente positiva.
Vedremo....

Maggio 2008: mese dell'Intestino Irritabile

E arrivò il mio momento.

domenica 13 aprile 2008

E seggiolini per l'Italietta

sabato 12 aprile 2008

L'Italia, ormai, mi sa che va alle urne.


giovedì 10 aprile 2008

Del sentimiento de no estar del todo

mercoledì 9 aprile 2008

Il nuovo numero del traghetto mangiamerda, in anteprima il 30 marzo a Bologna


Dopo l'insistenza del presidente Napolitano ci siamo convinti: arriva il numero 3 del traghetto mangiamerda. Si inaugura una nuova serie, il traghetto prende il largo, lascia il porto universitario e si butta nell'oceano delle riviste. Lo presenteremo in anteprima il 30 marzo al caffè Arteria a Bologna dalle 16 a oltranza, in occasione del BIRRA, la bagarre internazionale delle riviste alternative. Insieme a noi tutte le riviste bolognesi e non solo. Vi aspettiamo carichi di succhi gastrici. (a lato la copertina del nuovo numero)

sabato 5 aprile 2008

Bon ton

Un altro grave lutto colpisce il Traghetto negli affetti più cari. La scomparsa di Nuvoletti unisce in un cordoglio unanime il mondo della cultura italiana, lasciando un ricordo indelebile nei cuori di chi, come noi, è ancora legato ai sacri valori di un eleganza intramontabile.


Aveva 95 anni
Deceduto il conte Nuvoletti
Era il marito di Clara Agnelli, sorella dell'Avvocato. Nobiluomo e maestro d'eleganza e di stile

Il conte Giovanni Nuvoletti nel 1995 (Ansa)
PADOVA - È deceduto il conte Giovanni Nuvoletti, marito di Clara Agnelli, sorella dell'Avvocato. Nuvoletti, 95 anni, a quanto si è appreso aveva fatto ricorso a cure ospedaliere per problemi respiratori. La morte è sopraggiunta nelle prime ore di stamane, assistito dai familiari.

SCRITTORE E ATTORE - Nobiluomo e maestro d'eleganza, Nuvoletti con i suoi libri rievocava un tempo andato, elegante e raffinato, e assieme dispensava consigli e pareri di bon ton e ben vestire, sin dall'esordio con Gardenie e caviale nel 1968. È però con il romanzo Un matrimonio mantovano uscito nel 1972 che raggiunge una certa notorietà, al quale fa seguito Un adulterio mantovano, nel 1981. L'anno dopo dà alle stampe l'opera Elogio della cravatta. A Nuvoletti è capitato poi di fare anche l'attore negli anni Settanta e ha recitato per alcuni film di Mario Bava come Reazione a catena, oltre a comparire nelle vesti di un dottore, accanto ad Alberto Sordi, Il Prof. Dott. Giovanni Tersilli..., diretto da Luciano Salce. Con la moglie Clara Agnelli, sposata in seconde nozze, ha scritto nel 1997 Vestire una bambina, e con Anna Municchi Istruzioni per un matrimonio: galateo per la cerimonia. Artefice della rinascita dell'Accademia italiana della cucina, è stato anche collaboratore di diverse riviste e giornali, sia di giardinaggio che di moda.

venerdì 4 aprile 2008

Parole grosse

Il giorno della caduta dell’ultimo Governo Prodi l’ex ministro Roberto Castelli così tuonò:

“Ascoltando le sue parole apologetiche, con le quali addirittura lei ha raggiunto vette oniriche affermando di avere abolito ingiustizie sociali e di avere riacquistato credibilità nei mercati internazionali, non ho potuto non farmi tornare alla mente il discorso di Mussolini al Teatro Lirico nel dicembre del 1944. (…)
Colleghi, propongo a voi e ai telespettatori che ci stanno seguendo un gioco. Adesso reciterò delle frasi, alcune del presidente Prodi e altre di Benito Mussolini, per vedere, colleghi, se siete in grado di indovinare quelle di Benito e quelle di Romano. La prima frase recita:
- Qualunque cosa accada, il seme è destinato a germogliare.
La seconda frase è la seguente:
- Il mio lavoro sta producendo ogni giorno frutti e sono certo che ne darà in futuro.
La terza frase dice:
- Ci aspettano progetti importanti, che responsabilmente abbiamo avviato senza pensare che decisioni solitarie ed episodiche potessero metterli in forse».
La quarte frase è la seguente:
- Già si notano i segni anticipatori della ripresa.
Infine:
- La nostra fede non poggia su motivi di carattere soggettivo e sentimentale, ma su elementi positivi e determinanti.

Bene, credo sia difficile per tutti capire ma oggi qui non è tempo di giochi.”


Senza mancare di rispetto al Sempreverde Castelli è d’uopo riportare alla memoria tre frasi che accomunano duce e mortadella

- Ciao mamma
- Oggi mi sento proprio in banana dura
- Oh, quanti è che siamo per il concerto del Liga?

problema sicurezza