pudenda

giovedì 22 luglio 2010

1/3

Mi sono sempre chiesto
quelli che parlano sempre in terza persona
è perchè si vergognano della prima?

sabato 17 luglio 2010

Nec tepidus nec calidus

Allegro, fanciul, qui noi porgiamo
a spersi rari naufraghi
la nota canzonetta iconoclasta.
La sugga il cicaleccio della via,
ne faccia strazio il cane nel pagliaio;
ed ebbro il battimosca
di Soave e di liquore mal digesto
gli orli del vaso infiori
d'Almagesto.

mercoledì 7 luglio 2010

July

Ho la cognizione di causa delle cose che accadono, almeno in superficie, [e] la sensazione della congiunzione mancante, come condizione latente di questa atmosferica irrequietezza: resto ancora o vado via? Il tuo corpo sudato mi appiccica, che non mi staccherei più senza portare con me almeno un po' della tua pelle, come simulacro o sindone del nostro abbraccio. Siamo il luglio della nostra deflagrazione, per questo abbiamo la consapevolezza delle cause, delle concause e anche delle condizioni che ci hanno portato ad accadere in quello che siamo, almeno in superficie (credo). Ho la febbre da caldo eccessivo, ho il velo d'afa sugli occhi, ho la propensione a liquefarmi, sfaldarmi, scambiare i miei umori con i tuoi. Andarmene via è un luogo che ha le panchine bollenti, le ringhiere abbaianti, le strade asfaltate di fresco, così sembra sempre che la fuga mi stia scappando avanti con i suoi piedi flaccidi e molli, mentre sbava la direzione che ha già preso, oppure mentre i sentieri si biforcano e gli orizzonti si sfaldano. Resto ancorato alla condizione contingente e mi limito a congiungere gli strati di cose che accadono, l'uno sull'altro, come fossi cemento a presa rapida o silicone sigillante o crema di cacao nel wafer (minimo 6%). La lingua è il senso dell'abbraccio, mentre raccoglie il sudore del nostro silenzio, è la temperatura che insieme produciamo, ma non c'è nessuna sensazione di fine in questa irrequietezza, nonostante le circostanze atmosferiche del nostro luglio.

lunedì 5 luglio 2010

Gobba a ponente

Mentre mi chiede un bacio, penso a cinque cose differenti.

la luna sembra una torta gialla tagliata a metà.
c'è caldo. quando la maglietta si appiccica alla schiena dopo le sei del pomeriggio significa che c'è molto caldo.
il verde dell'erba sotto le dita dei piedi fa il solletico.
domani è prevista pioggia.
le braccia incrociate hanno un preciso significato non verbale.

NO.

Con indiscussa educazione lo domanda allora per favore.
Sulla guancia, per favore.

Mi chiedo quanto profondi debbano sembrare i miei occhi in questo momento.
Spero sufficientemente profondi perchè chi ha portato qui i miei piedi e i suoi ci anneghi dentro piano.