pudenda

sabato 16 maggio 2009

LE ECCEZZIONALI, FUNAMBOLICHE AVVENTURE DI GIUSEPPE ANTOGàNISTA

PARTE SECONDA- IDEE SOCIALI

di Claudio Maneclo


Alla domanda falsamente cortese dell’uomo coi baffi, Giuseppe Antogànista non si scompone.

Senza deporre il giornale ancora aperto davanti alla faccia bianchiccia, intenta una improbabile discussione.

Sorride, riflette un attimo sulla possibile formula di apertura e domanda con atteggiamento complice:

“ Lei ha sicuramente un’infarinatura del pensiero di Gian Giacomo Russeau, vero?”

L’uomo coi baffi aggrotta le sopracciglia (straordinariamente simili ai baffi e simmetricamente disposte 15 centimetri sopra di essi) e ammette:

“ Veramente no..”

Giuseppe incalza velocemente:

“ Orbene, il nostro caro Russeau, che a dispetto del nome sovietico era piuttosto francese, ha scritto illustri teorie sull’origine della Disuguaglianza.”

L’uomo coi baffi non pare convinto, ma non interrompe Giuseppe

“ La Disuguaglianza con la D maiuscola, capisce? In sostanza da una spiegazione piuttosto esauriente delle cause per cui, nella società tutta, i componenti non godano di uguale trattamento.
La cosa pare una ovvietà del resto, ma esistono eccezioni lampanti.
Ad esempio: lei è uguale al suo capo? “

“ Certo che no!” dice quasi offeso l’uomo baffuto.

“ Intendo: non solo fisicamente: la società vi tratta da pari? La vostra retribuzione è uguale? I vostri diritti sono identici? I vostri privilegi si equiparano?”

“ Beh, no.. Lui ha sicuramente molti più vantaggi..” Dice pensieroso il baffo.

“ E lei, nel suo piccolo, non desidererebbe che foste uguali da questi punti di vista appena citati?”

“ Beh, certo! Ma non sono cattivo però.. Non desidero che il mio capo venga declassato.. desidero piuttosto che la MIA di posizione venga innalzata.. in fondo sono un buon lavoratore..”

“ Lei è persona di rara intelligenza, mi creda, e mi ha appena risparmiato, con la sua affermazione, diversi passaggi della mia esplicazione.”
E qui Giuseppe deglutisce, si schiarisce la voce, e continua:

“ Vado a proseguire: la sua posizione è del tutto lecita.. e dirò di più: GIUSTA!
L’uguaglianza non deve essere al ribasso. Bensì deve innalzare tutti i componenti della società. Altrimenti che uguaglianza è? Non è in niente auspicabile.”

“ Va beh.. è vero. Ha ragione. E quindi?” Chiede un pelo spazientito l’uomo peloso sotto le narici.

“ E quindi, che senso ha se in una società con componenti diseguali, si venga equiparati solo negli accidenti? E’ una vera presa in giro!
Per fare un esempio pratico: Io possiedo beni e privilegi diversissimi dai miei simili. Ognuno di noi è come me, in questo. Ma se io salgo su un autobus, o su un treno, allora tutti veniamo trattati ugualmente! Ma al ribasso, nel pagamento! Nella sanzione! Ovverosia: tutti paghiamo, e paghiamo un biglietto (caro) di pari prezzo. Io, un disoccupato, la piccola fiammiferaia e Del Piero..”

Giuseppe chiude il giornale e si volta, accavallando le gambe, verso il finestrino. Vagamente sorridente, schiocca la lingua cercando una formula di chiusura della sua dissertazione. Socchiude gli occhi e asserisce:

“ Un ingiustizia bella e buona..!”

“ Ma lei ce l’ha il biglietto?” Chiede l’uomo coi baffi, e qui faremo notare finalmente che è vestito con una divisa verde e che il suo ruolo è essere preposto alla verifica dei titoli di viaggi dei passeggeri a bordo del treno su cui sta lavorando, e su cui Giuseppe Antogànista sta viaggiando.

Giuseppe si volta e pensieroso dice:
“ Beh.. No.”

“ Dove è diretto?” Chiede il controllore rabbuiato.

“ A Gerusalemme, su per giù”

“ Siamo sulla Milano Venezia..” Dice cinico il controllore. E senza aspettare una risposta di Giuseppe aggiunge:

“ Alla prossima scendi, o ti butto giù io. E ora mi dai un documento che ti faccio la multa, altrimenti te la vedi con la Polfer”

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