pudenda

sabato 10 dicembre 2005

la riforma presa da dietro

di Riccardo Artoni


Se la politica del governo Berlusconi può essere descritta approssimativamente dalla definizione “curare gli interessi di sè e dei propri amici”, non è così chiaro quali siano, in questo caso, gli amici. E pare a chi scrive che questa nebulositа caratterizzi un po’ tutta la politica di questo governo in materia di istruzione.

Di fronte alla totale avversione del mondo accademico, chi vuole questo DDL? Probabilmente una sua radice profonda sta nella necessitа di adeguare l’universitа italiana ai tempi, e nella necessitа di ridefinire ruoli e competenze in una realtа un po’ in decadenza. Necessitа avvertita da piè parti del mondo accademico stesso. Baronati eccetera non sono, per così dire, proprietа di un “bel tempo antico”, ma nuclei di potere che distorcono a loro modo gli indirizzi della libera e aggiornata ricerca e della didattica di qualitа.
Si dice che il Ministro abbia bisogno di almeno una leggina per dimostrare agli elettori milanesi di aver prodotto qualche cosa nel corso del suo Ministero (e a questo si dovrebbe l’accanimento verso l’approvazione).
Ma tutto ciò resta fuori dal nucleo principale della nostra (presuntuoso/a) domanda, riguardante le qualitа intrinseche del DDL: ovvero la politica del taglio alla spesa delle universitа pubbliche, la precarizzazione delle risorse di docenza, la riduzione della possibilitа di ricerca pura e libera, l’ingresso con forza delle aziende nel mondo accademico..

Su questo punto, negli ultimi tempi, l’ANDU (associazione nazionale docenti universitari) tira in ballo spesso il tema del complotto. Ed un nome che si sente pronunciare è quello della famigerata Associazione (o Fondazione) Treelle. Secondo alcune tesi chiaramente non ufficiali, tale Fondazione, il cui nome sta per LLL ( Long Life Learning - per una societа dell’apprenidimento continuo) e che da statuto dichiara di voler svolgere attivitа di lobby trasparente, per consigliare alle istituzioni politiche in materia di education (sic), sarebbe la vera fonte di tutti i provvedimenti degli ultimi tempi, così duramente criticati da tutta l’opinione pubblica.
Per il momento, basti chiarire che questa associazione, fondata da Umberto Agnelli, vanta tra i suoi membri nientemeno che Umberto Eco, Tullio De Mauro (ex ministro dell’istruzione), Piero Tosi (presidente della conferenza dei rettori CRUI), Giuliano Ferrara, il (forse) senatore di AN Valditara (relatore del DDL), e altri piè o meno noti.
Una lobby trasversale, dunque.
Le accuse mosse contro Treelle sono di voler favorire poche scuole di eccellenza private o pubbliche molto finanziate (e controllate da alcuni suoi membri, come U. Eco)…
Un altro nome mormorato ad alta voce è quello della fondazione Magna Carta, di cui al momento non so dire molto.
In relazione a ciò, da parte del mondo accademico la protesta va anche contro la trasversalitа delle opinioni riguardanti la riforma del sistema universitario italiano. Per avere una prova di come certe opinioni siano sparse per tutto l’asse politico, basta dare un occhio al documento scritto dal Forum per l’Universitа e la Ricerca promosso dai DS, documento datato 19 ottobre, che vuole dare le linee per la politica in materia di istruzione della prossima legislatura, e vale come traccia per il programma elettorale.
Parole d’ordine critiche, in mezzo ad alcune buone quanto stantie proposte, di questo programma sono: gestione aziendale dell’Universitа, piè finanziamenti per le scuole d’eccellenza, contratti a tempo determinato, localizzazione degli atenei con particolare attenzione alla realtà economica del territorio. Fate vobis.

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