pudenda

sabato 10 dicembre 2005

Angolo apotropaico

di Marta Menditti

L’angolo apotropaico propone una tondatortaall’Elio perché entri nei polmoni chimicità di minor peso specifico e il cervello inizi a fluttuare sbadigliare boccheggiare e infine librare volare oltre ogni psichedelica.
Bè per ogni tondatorta che si rispetti necessitano pirofile assai levigate e geometrizzate, naturalmente la rotondità è inscritta in ogni parallelepipedo che si rispetti, così prima di tutto recuperate fondi recipienti e zavorre pesanti poi si nuoterà… nell’aria…
Vale, ahora se puede empezar!
Cercate nelle vostre credenze piccoli chiodi di sogni, possibilmente essiccati durante la luna calante dopo il solstizio d’estate. Raccogliete verso le idi di marzo tracce di tuberi simili alle comunissime genzianelle minori e cipollotti di cascata per il loro sapore agrodolce.
Lasciate poi i raccolti alla loro naturale detumescenza finché non raggiungono il caratteristico color violaceo tipico del loro avvizzimento.
Cospargete genzianelle e cipollotti con polveri pesanti e fini nitrati di bosco. I migliori si trovano lunghe le colline del Brennero, infine farcirteli dei chiodi trovati e se sono piuttosto carnosi, appassiteli a fuoco vivo facendo rilasciare il loro succo.
Una volta completato l’assemblaggio sfoderate pirofila e compasso e tentate l’inscrizione. Se dovesse risultare difficoltosa le mani possono essere un utile strumento di lavoro.
Finita anche questa operazione infornate il tutto e attendete l’ascesa. I fuochi fatui del vostro forno cardiaco potrebbero portare a notevoli evoluzioni fino alla sperata ascensione.
E se poco di questo vi riesce e la fame vi resta…
Eccove la ricetta della mia nonna che lei ne sa una più della Germana

La Tiella pugliese per 5 sani divoratori

Ingredienti
1 kg e mezzo di cozze spagnole( sono quelle più grandi)
8-9 patate di media dimensione
riso circa 1 bicchiere a persona
pomodorini
aglio
prezzemolo


Pelate le patate e tagliatele a pezzetti non troppo grandi per avere una cottura omogenea con il riso. Dopo aver tritato aglio e prezzemolo cospargete le patate con questi e salatele.
Pulite le cozze, se non lo ha fatto chi ve le ha vendute, togliendo le incrostazioni più grosse sui gusci e quel filo che esce dai gusci e le tiene unite quando sono allevate. Per aprirle, prendete una pentola e versatele dentro. Una volta messa sul fuoco vivace copritele e dopo pochi minuti le cozze si apriranno. Abbiate fiducia. Metà apritele tenendo il mezzo guscio a cui è attaccato il mollusco, l’altra metà sgusciatela completamente.
Prendete una pirofila e a strati mettete patate, cozze con gusci e senza, riso e i pomodorini tagliati a metà.
Coprite la composizione random, con acqua leggermente salata e con quella che hanno messo fuori le cozze, filtrandola con un tovagliolo di stoffa. L’acqua non deve essere eccessiva sopra il composto, deve appena coprirlo. Prima di infornare coprite la teglia con la carta stagnola.
Ficcate in forno a 200 gradi per circa 1 ora e mezza , e 10 minuti prima della fine togliete la stagnola e lasciate che si formi una crosta dorata. Poi estraete e maggnate!!

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