pudenda

sabato 10 dicembre 2005

ASSEGNISTA SEI IL PRIMO DELLA LISTA

intervista a Paolo Scattolin, assegnista di lingua e letteratura greca
le interiora redazionali tutte

Con questa riforma, che peraltro si pone in continuità con quella precedente, viene a nostro parere gravemente danneggiata la condizione di tutte le componenti universitarie, dagli studenti ai professori.
In particolare, in quanto assegnista, quanto pesa questa riforma sulla tua professione, sulle tue prospettive?


Premetto che per i professori non cambia quasi nulla. La novità più simpatica è il raddoppio dei canali per il reclutamento: invece dei concorsi locali finti avremo una idoneità nazionale e poi un concorso locale finto.
Per i precari a vario titolo (dottorandi, borsisti post-doc, assegnisti, cococo, anzi kokoko col kappa che fa più rivoluzionario) non cambia nulla sul momento e quasi tutto in prospettiva: continueranno ad esistere le attuali forme di precariato con in più il ricercatore a tempo determinato per anni 3+3 senza che il passaggio a un ruolo a tempo indeterminato sia profilato in alcun modo. È vero che i ricercatori strutturati come li conosciamo oggi andranno a esaurimento dal 2013, ma non c'è nessun obbligo per la facoltà di bandire questi posti e non piuttosto quelli precari.
D'altra parte la riforma è a costo zero, dunque immaginate un po' voi cosa faranno le facoltà alle prese con un budget limitato. A VR si scannano sul costo delle ore extra che gli strutturati fanno per coprire le necessità didattiche, figurati se hanno in mente una politica a lungo termine di apertura ai giovani. Termino con una chicca: contro il contratto nazionale che non prevede la didattica se non pagata a parte, a VR i neo-ricercatori strutturati hanno obbligo di didattica non pagata per 60 ore.

Com'è andata a Ferrara al 1° Convegno Nazionale sul Precariato nell'Università e nella Ricerca ?

Il sito è www.unipre.net, tra poco saranno disponibili i documenti ufficiali.
Difficile riassumere. È emerso, dati alla mano, lo squilibrio fortissimo tra la base e il vertice della 'piramide' universitaria: dal 1997 al 2003 gli ordinari sono aumentati del 34%, gli associati del 15%, i ricercatori dell'1,8%.
Pare che partirà una anagrafe dei precari promossa dalla stessa CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) ma anche noi precari dovremo darci una mossa. L'anagrafe è la base per promuovere forme di sindacalizzazione (al momento solo la CGIL ci sta a sentire). Altre proposte: valorizzazione della ricerca presso impresa e pubbliche amministrazioni; una nuova legislazione sul lavoro che limiti il tempo determinato e, ovviamente, i kokoko, e dia a tutti eguali diritti (maternità, malattia etc.). Si tratta di vedere se l'Unione ascolterà e saprà interpretare queste esigenze.

Come rispondi alle provocazioni lanciateti da più parti: "perchè sei così brutto?"

Forse perché alla bruttezza esteriore corrisponde una fulgida interiorità, come mi suggerisce l'ultimo Bacio Perugina che ho scartato. A proposito, "perché" va con l'accento acuto.

Il tuo giudizio sulla mobilitazione studentesca di questi giorni in tutti gli Atenei d'Italia, in particolare a Verona. Cosa pensi dell' immobilità dell'istituzione universitaria veronese nei confronti di tali iniziative?


Il giudizio è positivo: per VR è stata una novità. Naturalmente ci sono state delle ingenuità, però voi siete riusciti a porre dei quesiti e avete preteso uno spazio non virtuale dove poterne discutere. Purtroppo molti, troppi universitari non pensano neppure che l'Università è anche loro e che in questi anni ci si gioca una buona fetta dell'avvenire, e che dunque riflettere sul sistema di istruzione è fondamentale. Trovo sconcertante che alcuni rappresentanti degli studenti si siano addirittura opposti a questo movimento spontaneo, senza peraltro proporre nulla di alternativo.

Preferisci la carta igienica liscia o quella ruvida?

Fui, un tempo, ruvido. Ora scopro in me un'anima gentile.

Tu, come tutti, morirai.

Il mio avvocato mi rassicura del contrario: riusciremo a cambiare la legge di natura in tempo. Inoltre ho buoni ascendenti familiari: una volta un mio zio completamente imbriaco mi ha confidato "mi son come un dio"!

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