pudenda

sabato 24 aprile 2010

LECCORNIE

di Andrea Masotti

Ieri mi si avvicina un amico di vecchia data (il 1983, era vecchia già allora. Che capodanno stanco, quell'anno), mi si accosta questo mio vecchio amico -il Teo Limone- e mi esplode nell'orecchio una panzana.
È nel suo stile, è sempre stato nel suo stile esplodere panzane, lì per lì (lì²) non ci ho nemmeno fatto più di tanto caso. Poi ci ho pensato su.

Esiste una tribù, nel sud della Nigeria, dove lo status sociale è determinato dagli sguardi. Una determinata occhiata può farti salire al vertice della piramide, un aggrottarsi di ciglia può comportare la morte.

Ho invitato il Teo Limone in cucina. Non ho detto niente, mi sono alzato, e l'ho invitato a seguirmi in cucina. Su ogni superficie ancora non piegata al diabolico gioco dell'entropia, chilometri e chilometri di leccornie.
"MANGIA", ho detto. ("Mangia!", ho tuonato.)
Il povero Teo Limone ha spalancato gli occhi,
e ci piace ricordarlo così.
Io sono uscito, con le mie ormai proverbiali scarpe.
Sono andato in via Pallone.

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