Charles Fiori è un poeta padano che per una scelta stilistica compone solo versi in romanesco macaronico, vale a dire romasceo un po' venuto male, perchè lui a Roma non c'è mai stato, a dire il vero non è mai uscito dal Veneto e per questo lo chiamano anche il Trilussa Padano.Con questo fatto di scrivere poesie in romanesco Charles ha preso pure a parlare in modo simile, un romanesco un po' abbozzato e fuori tono
L'altra sera ero al circolo con Charles a bere birre disperate mentre gli altri avventori parlavano di progetti per le vacanze, montagne dolomitiche o isole remote piene di belle donne e bibite fresche.
Si parlava poco con Charles che ogni tanto si fermava a metà di una birra, mi guardava e sbottava: "mortacci loro, ma li senti 'sti sorci?" e poi tornava a bere fissando un po' il tavolo un po' le facce degli altri avventori che andavano al banco a ordinare da bere.
Alla sesta birra Charles mi ha guardato in faccia per un mezzo minuto buono, poi mi ha detto "Vedi riccè, ar monno ce stanno quelli come quelli là, che so già morti e sepolti cor cemento, poi ce so quelli brutti e senza talento che se danno da fà, se fanno na famija, se mettono apposto, se fanno na vita tranquilla. Poi ce so li ricchi, che je pii un corpo a 'sti stronzi. Poi ce so l'artisti come me, che famo la fame perchè la poesia ce torce le budella. Poi ce so li famosi belli e dannati, che fanno impazzì le regazzette e morono giovani contro n'arbero o giù da un burone".
Qui Charles s'è fermato, ha finito la birra, ha preso la giacca, mi ha guradato fisso negli occhi. " E poi ce so quelli come te" mi ha detto, e se n'è andato senza nemmeno salutare.
venerdì 18 luglio 2008
Quelli come te
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
10 commenti:
va bene faccio il matusa rompicazzo: perchè far slittare un post ( non so nemmeno quale ora) ma comunque un post di qualcuno che magari c'ha pensato a scriverlo, con questa minchiata?
chiedo scusa
jefdwkjhwelf
ewkjwqlejfòlmsdcweèdcklkewèf
ewpowekdwkedòkwefdwk+efw
e
wefùèqwepf
qwef
d+w
ef
wefqwefpklqwefkqwefàpwekfèdwedolwè+epdlo+wq'eèdpùwe
wekdòwekd-we,dxòweldàlweàdlàwqeldwqòlcdòw,dcw
w
deàùwqeldàqweldàpwklefkqwekfàòqfèàqwfàèqwel
qwe
flòàewlràòlekvfoejkrgpoe05t3i48'049t1è03o4è1po3f4p31ùèp34314fpàolsdàfpqol43
q3fp+è34ofp1o34rf+poweqpof'+qewf'ìq3ofèpopàfoqefoq'3wofàqwf+qwe
fqwefqw+eof+qewplofàqepf+'qprfàqwoefpqoeprgfowqf
werfpqewofpoqweàfqewofqwpf
qwerf+qwpoefqepgrèfoqweèpofqew+èpof+qworgf+èqeor
qe
wfq+epof+qewpf+qew
fpqw+eèpof
qwepfewrfèqpeogrèqwof+qowef
qwefqowefèoqweèfiqewè
wefdweòl+èqlweà-.òf
mi sembra ridicolo doverlo fare, ma tant'è. Direi che al di là dei gusti personali, che esistono, andrebbero viste le intenzioni di un post, il suo portato, quello che ci sta dentro dietro e intorno. A me non piacciono tutte le cose che vengono pubblicate, ed è normale.
ma riempire uno spazio con lettere a caso, mi sembra una cosa diversa.
Poi jot, onestamente, questa querelle personale tra me e te è proprio assurda. Avrei scritto lo stesso a chiunque avesse fatto un posto del genere. Per le motivazioni che ho detto.
Se qualcuno vuole aggiungere mi sembra il luogo adatto.
Però, che cazzo.
Ah.
Se ti fossi fermato alla prima replica avrei apprezzato l'ironia, la stessa che alimentava il mio riproporre il tuo commento. Nessuna querelle davvero.
Ma invece pare di no, pare fossi serio. Anche la prima volta. Lo capisco solo ora, tardivamente come mi si confà, grazie alla tua seconda replica: avevo voluto credere in un intento ironico, pur con ovvio trasfondo di verità.
Invece a quanto pare no. Quindi faccio un passo indietro, e rispondo.
Mi verrebbe da rispondere con durezza, da dire
che non sta né in cielo né in terra che si debba stare attenti a queste cose,
mi verrebbe da dire che il mio post, tecnicamente, era solo l'ultimo mattoncino, che a far "slittare fuori" l'ultimo (il tuo, giusto?) sono stati anche tutti gli altri che lo hanno seguito (anche tuoi), che un blog funziona così e bisogna accettarne le regole,
che per leggerlo ancora basta cliccare su "post più vecchi",
che è per me inconcepibile che a priori -in fase di composizione- si debba fare una distinzione tra "minchiate" (minchiate.) e "cose scritte pensandoci", nel caso anche autocensurandosi.
Sono cose che in un altro blog avrebbero un senso, sul blog del traghetto (il traghetto mangiamerda, avete presente?) no. Per come lo concepisco io, non accetto.
Esiste forse un limite, una linea stilistica entro la quale si dovrebbe stare (?), ma credevo che lo spirito del traghetto, in una delle sue espressioni più superficiali, fosse di giocarci, con questa linea, allontanandosi dal sentire comune: esiste il gusto personale, come dici, e riempire uno spazio con lettere a caso non è "cosa diversa", (ad esempio io una cosa del genere la metterei perfino sul cartaceo), proprio di gusti si tratta. Quello con lettere a caso era un post senza senso, nient'altro da dire. Ci sono stati post che non mi hanno detto niente, non mi hanno fatto ridere e in cui non ho trovato nessuna arguzia. E la critica ci sta, è sempre ben accetta. Una minima richiesta di autoanalisi, implicita, forse pure. Ma la richiesta di autocensura no: se ho pubblicato, è perchè ritenevo di farlo. Punto.
Ma sia pure, nonostante le probabili apparenze non mi voglio porre con durezza, non voglio montar polemiche.
Quindi invito semplicemente, te e tutti, ad agire secondo eventuale censoria coscienza ogni qualvolta la sensibilità -estetica?- vi spinga a farlo, eliminando il post "minchiata" o più delicatamente facendo rientrare i post più meritevoli, proditoriamente fatti slittare fuori (futurizzandone la data di composizione o aumentando il numero di post visibili nella prima pagina). Dico davvero, questa volta senza ironia (utile precisarlo a sto punto): visto che almeno qua dentro non siamo in regime di "netiquette", io non ci sto all'autocensura. Io quello che sento di pubblicare lo pubblico. Dopo, fate voi. Liberi.
Quindi niente polemica, sarebbe esagerato davvero. Rimane però un sottile rammarico, che ha un sapore maledettamente simile a quello che mi aveva spinto alla "pausa": quello che fa capo all'impressione di una distanza, a volte, in come si concepisce e come si esprime questa cosa che è il traghetto.
Ma è ciò è diventato stucchevole e trito, la smetto.
Ad ogni modo, ancora nel commento prima pietra hai chiesto scusa, me ne rendo conto.
Sei scusato.
evitare discussioni di questo genere sarebbe buona cosa, data la profonda inutilità del bisticciare per sciocchezzuole. il post di jot come altri in passato (miei o altrui) non mi è sembrato il massimo, e può capitare.
la cosa che mi spiace è che il buon jot mi salti fuori pur scherzosamente per rinverdire la polemica, citando la frase del barbo e rigirandola verso una pezzo come questo che -devo ammetterlo- ha un suo dilettevole contenuto.
però ora ho letto di un certo qual fraintendimento fra voi due, quindi lascio a voi il chiarirvi.
dico solo:
ognuno mette ciò che vuole sul blog e, se non si accorge da solo che ciò che scrive può non essere granchè, sta agli altri leggere ed esprimere opinioni con tono adeguato. così si è sempre fatto, no?
ultima annotazione:
forse barbo era doppiamente dispiaciuto per quella poesia dato che già da un pò avevamo considerato entrambi quanto fossero belli gli altri brani scritti da te, jot.
ci hai reso fino il palato, ora siamo esigenti con te.
con immutata stima, fretta e italiano vacillante,
enavico
Ecco appunto, io non credevo di rinverdire la polemica, perchè ingenuamente davvero credevo che non ci fosse nessuna polemica: credevo che il commento del barbo al mio post con lettere a caso fosse scherzoso, e altrettanto scherzosa voleva essere qui la sua ripresa.
Ma compreso che non era così, mi son rammaricato.
Aggiungo, ma l'ho già accennato sopra, che per me un post con lettere a caso non è peggio di altre mie cose pure più piacevoli al palato: è un'altra cosa. Una cosa, per come la vedo io -e senza volerla caricare di chissà quale valore, come stronzata nasce e stronzata rimane- più vicina in qualche modo allo spirito profondo del traghetto: minchiata in altro contesto, nel contesto traghetto -sostenuta dalla filosofia del traghetto- può avere un altro sapore.
Se non smettiamo di crederci.
Infine: esprimere opinioni è più che lecito, è costruttivo e perfino richiesto. Ma, letto col senno di poi, quel commento prima pietra non era semplicemente una critica: era la richiesta di non pubblicare cose che toglierebbero spazio ad altre più meritevoli, secondo una scala assiologica opinabilissima, e con uno spirito che disconosco.
Con immutata autostima.
eh, non facciamo polemica, per carità.
A seguire profluvii.
E si parla dello spirito del traghetto.
é questo?
ho detto autocensuriamoci? Stiamo attenti a pubblocare solo cose accattivanti? sembra a qualcuno che pubblichiamo le cose cercando l'estetica o il gusto della gente? il mio ultimo post era in cerca del sublime?
Di che stiamo parlando? Del fatto che una volta ho visto sul blog un post di pure lettere che a me sembravano butatte a caso (non lo erano) e allora ho scritto quel che ho scritto?
Pare di sì pare.
Mah.
Boh.
Sono un tordo, non capisco davvero. Ci accapigliassimo così per questioni più serie, sai che belel cose verrebbero fuori?
Ritornare poi al discorso della pausa mi asembra addirittura offensivo. Fortuna che mi offendo solo per mia bocca.
l'idea che per una cosa come il mio commento si possa credere che lo spirito del traghetto per me è andato a farsi benedire è proprio una stolteria, perdonate il termine un po' forte.
Nemmeno lo sapevo che il post a scalare fosse stato il mio, lo scopro ora dal jot leggendo il suo commento. Non era quello il punto, mi pareva evidente. Come non è il punto postdatare i post più meritevoli, che nessuno lo può decidere. Ho sollevato un duddio su un post specifico, uno su qualche centinaio.
Mi guarderò bene dal rifarlo.
Con immutata macheccazzostiamofacenderia
parlare di un allontanamento dallo spirito del traghetto mi sembra esagerato.
certo che queste discussioni del cazzo sì sono fuori tono in questo blog.
pay attention please, regaz
vi state infartando da soli
enavico
Forse io ho letto un altro commento. Quello che ho letto io diceva così: "va bene faccio il matusa rompicazzo: perchè far slittare un post ( non so nemmeno quale ora) ma comunque un post di qualcuno che magari c'ha pensato a scriverlo, con questa minchiata?"
Traduzione? Se non è un invito a un'autocensura preventiva, secondo un criterio di giudizio che distinguerebbe minchiate e non minchiate, allora cos'è? Spiegatemelo.
Questo non è "allontanamento dallo spirito del traghetto". Così sembra che vi legga un indice di un declino da un supposto eden originario. No. Sarò più preciso: è lontano da come IO intendo lo spirito del traghetto.
Lontananza determinata essenzialmente da due cose:
Uno: il non apprezzare una cosa senza senso (le lettere ERANO buttate a caso), una minchiata senza pretese ma che in contesto traghetto potrebbe assumere altro valore (ricordate? nostre riflessioni sulla dignità del nonsenso fine a sé stesso?) -ma questa, come ho detto, è una questione di gusti e non ci si può far niente*. Giusto rammaricarsi, per quanto mi riguarda.
Due: il proporre, anche implicitamente, che ci debba essere un vaglio preventivo, una specie di cura stilistico-comportamentale, per rispetto nei confronti di "post che qualcuno magari c'ha pensato a scriverli".
Due cose che ho colte in quell'intervento (e nel commento che lo ribadiva) solamente: non parlo di un allontanamento dallo spirito del traghetto, in generale, assoluto. Solo, è uno dei tanti piccoli segnali che c'è effettivamente una distanza tra come io e voi interpretiamo il traghetto, come espressione (punto uno) e come spirito (punto due). A volte. E il fatto che continuiamo a non capirci me lo conferma. (Infatti probabilmente continuo a fraintendere o a esagerare. Lo spero.)
Ma tranqui. E' vero che questa polemica è fuori dal tono del traghetto, è che piuttosto di tacere preferisco fare anch'io il "matusa rompicazzo". E non è per fare lo sdrucciolo che annuncio di voler evitare la polemica e poi invece profluvio. E' che voglio dire quello che penso e che provo senza limitarmi, per una trasparenza che credo di dovervi. Ci sono forse "questioni più serie per cui accapigliarsi"? Se poi degenera in polemica è fuori dal mio controllo e dalla mia volontà, io dico tutto con intento costruttivo, o quantomeno chiarificatore. Mi dispiace se risulta offensivo (?) ricordare la pausa, non è una minaccia, è ancora una volta onestà: il sapore che me ne viene, dal percepire la distanza di cui sopra, di cui allora, è simile a quello. Checcedevofà? Proprio non si intuisce il perchè?
Ciò detto, invito a continuare a criticare, magari evitando toni che possono essere fraintesi come prescrittori. Io dal canto mio continuerò a battere la strada del nonsenso, se ci ho il conato. Stamattina ad esempio sono stato in ospedale perchè mi sono scoperto un lipoma grande come due palline da calcetto sotto l'ascella. Niente di grave. Cose che potrebbero far sorridere.
Dai su,
pace.
*a me ad esempio, molto di più di quest'ultimo che ospita questa simpatica querelle, è piaciuto il penultimo, "Quanto manca?". Per dire. Per poi poter dire l'avevo detto.
non pensavo di dover arrivare a tanto, ma mi avete costretto.
ecco il mio cazziatone, ora vi insegno a rispettarvi l'un l'altro:
http://it.youtube.com/watch?v=QFKtHSlaMVI&feature=related
Posta un commento