Questo annuncio è rivolto a tutti i suicidi, ovvero agli aspiranti tali.
Mi presento. Sono una persona "malata", secondo i canoni di questa società: amo uccidere.
Più esatto dire che non posso fare a meno di farlo, il che fa di questa pulsione a tutti gli effetti una malattia. Io per primo me ne rendo conto e lo ammetto, non senza sforzo.
Al razionale riconoscimento dell'impraticabilità sociale di questa inclinazione -e a fare più rotonda la mia presentazione a voi tutti-, si aggiunge un'innata e profonda sensibilità nei confronti del prossimo mio: pur quotidianamente spinto all'omicidio da qualche bizzarria della psiche, non potrei farlo, assolutamente, nella consapevolezza di rovinare in tal modo un'esistenza.
Avrete capito dove voglio arrivare. Suicidi cari -ovvero aspiranti tali-, con voi il discorso vivaddio cambia! Passo quindi ad un registro più veloce e pratico, non voglio con le mie parole far convinto nessuno che già non lo sia.
Ovvero aspirante tale.
Novello Seneca.
Mi rivolgo a te!
TU che stanco di questa stanca vita,
TU che per questo o per quello hai scelto di indossare l'estrema cravatta,
TU la cui mano trema, pietrificata dal terrore, sul grilletto.
Ci sono qua io!
per morti indolori o morti strazianti
ardite soluzioni sceniche
massima igiene e cura nei dettagli
all'occorrenza, un tocco di ironia!
astenersi mitomani ed esibizionisti
e labrador
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