pudenda

lunedì 1 dicembre 2008

Fede nella paranoia

Una calle vuota.
Un ponticello equivoco.
Un muro che ti guarda storto.
Dietro l'angolo c'è un piccione in astinenza.
Nel sotoportego un vecchio spacciatore di becchime lo attende.
La notte non è più sicura, a Venezia.
Ma c'è un uomo che ha il coraggio di denunciare tutto.
Di denunciare che l'unica cosa capace di riempire il vuoto silenzio delle calli è la paura. Un crescendo di paura, che ti prende allo stomaco vedendo queste inquietanti immagini.
Viene da chiedersi: ma dove sono le fiumane di persone che vediamo a mezzogiorno invadere Venezia? Dov'è la folla quando cala la notte?
Sapete dove sono tutti?
Chiusi in casa, terrorizzati dall'apparente solitudine che ti avvolge nelle calli, unica fredda compagna che ti segue nell'eco dei tuoi passi, fallace fantasma di una sicurezza che non abita più nè qui nè altrove.

"Io so di gente che c'è morta a Venezia.
Di vecchiaia, ma c'è morta."
Aforismi, Libro IV, Enavico



Video reperito su pronta segnalazione del nostro caro spingitore veneziano "El Chico", bipede per scelta, gondoliere a tempo perso.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Ha ragione.
E voi, lì, col vostro traghettino, dovreste smetterla di fare gli ironici. Che si esce la notte, si beve, ed è un niente: torni a casa, ti guardi allo specchio, e nove volte su dieci quando te ne accorgi è troppo tardi. Sei morto. O nel migliore dei casi stuprato, spacciato, accattonato, rubato il lavoro, sparso le trecce bionde, contagiato.
Un mio amico di Venezia ha contratto un clandestino in calle Madoneta, e adesso ha la pelle piena di indecenza.
Voglio vedere voi, con la vostra facile ironia, voglio proprio vedere.

Io non esco dalla stufa dal '32, per sicurezza.

Anonimo ha detto...

fai bene, dolce Squirty99, fai bene.
la stufa, dopo la tomba e lo scaldabagno, è uno dei rifugi più securi.

firmato
L'autore del pezzo

Anonimo ha detto...

Mio caro, ringrazio per partito preso l'autore del pezzo, ricordando che lo scaldabagno va controllato ogni semestre!

El Chico