pudenda

venerdì 4 aprile 2008

Parole grosse

Il giorno della caduta dell’ultimo Governo Prodi l’ex ministro Roberto Castelli così tuonò:

“Ascoltando le sue parole apologetiche, con le quali addirittura lei ha raggiunto vette oniriche affermando di avere abolito ingiustizie sociali e di avere riacquistato credibilità nei mercati internazionali, non ho potuto non farmi tornare alla mente il discorso di Mussolini al Teatro Lirico nel dicembre del 1944. (…)
Colleghi, propongo a voi e ai telespettatori che ci stanno seguendo un gioco. Adesso reciterò delle frasi, alcune del presidente Prodi e altre di Benito Mussolini, per vedere, colleghi, se siete in grado di indovinare quelle di Benito e quelle di Romano. La prima frase recita:
- Qualunque cosa accada, il seme è destinato a germogliare.
La seconda frase è la seguente:
- Il mio lavoro sta producendo ogni giorno frutti e sono certo che ne darà in futuro.
La terza frase dice:
- Ci aspettano progetti importanti, che responsabilmente abbiamo avviato senza pensare che decisioni solitarie ed episodiche potessero metterli in forse».
La quarte frase è la seguente:
- Già si notano i segni anticipatori della ripresa.
Infine:
- La nostra fede non poggia su motivi di carattere soggettivo e sentimentale, ma su elementi positivi e determinanti.

Bene, credo sia difficile per tutti capire ma oggi qui non è tempo di giochi.”


Senza mancare di rispetto al Sempreverde Castelli è d’uopo riportare alla memoria tre frasi che accomunano duce e mortadella

- Ciao mamma
- Oggi mi sento proprio in banana dura
- Oh, quanti è che siamo per il concerto del Liga?

2 commenti:

Anonimo ha detto...

...

piloro ha detto...

che subito pensavo: ma porcoduncane, possibile mai che ogni volta dico ogni volta che metto un post, di solito dopo un lungo silenzio del blog tutto, no che appena dopo dico appena dopo arriva qualcun'altro a scrivere a ruota, rubandomi così il capopagina, o porcoduncane? e pure pensavo: ma bene dico bene che perlomeno vuol dire che sono in qualche modo ispiratore, o perlomeno metto voglia, dico perlomeno.
Questo pensavo, subito.

Invece poi trattengo la stizza ingoio e leggo a ritroso gli articoli intrusi, ed eccomi arrivo qui: e allora capisco.
Ho le lacrime agli occhi, sono commosso, ho le lacrime dappertutto. Grazie.

Davvero.