pudenda

giovedì 6 gennaio 2011

stornello

M'è scesa na gran tristezza dentro ar core
come quanno vedi un cane che se more
la gente sta sempre a còre e poi s'affanna
li guardo dietro ar vetro che s'appanna

er core se ce l'ho ancora non lo uso
me stamperei da solo un carcio ar muso
pe' vede quanto sangue n'esce fori
perchè se manco vivi allora mori

scrivo all'amico mio che me capisce
co' la capoccia tonna piena de pensieri
che nun se svota manco quanno starnutisce
glie scrivo pe' dì che lui è de quelli veri

che vanno in giro con l'occhi sbarati
a vede tutta questa meravija
che un giorno ar monno semo capitati
er giorno dopo chi ce se ripija!

7 commenti:

piloro ha detto...

Dalle vostre parti non tira abbastanza vento, dicono dalle mie parti.

Sfido Felicio a musicare questo pezzo. O chiunque altro: bandisco qua, in sordina, questo estemporaneo concorso.

Apriamo tutti insieme il nostro armadio di fiducia, riponiamo sotto una sciarpa lo stupore di cui ancora disponiamo, sgraniamo per l'ultima volta gli occhi, e cominciamo.

Cosa?

Anonimo ha detto...

non dire così, potrei scriverne altri. Peggio per voi.

Duodeno

Anonimo ha detto...

che lesserie.
pizzerie.
allegrie.

nelena

Anonimo ha detto...

sfida accettata con buona pace degli accenti e di tutto il resto ma buona la prima

http://iltraghettomangiamerda.com/audio/ripija.mp3

felix

duodeno ha detto...

Felix sono a dir poco onorato. Inutile dire che le prossime presentazion del traghetto avranno una parte di stornelli da te musicati e cantati. Io ne scrivo altri 457.

Anonimo ha detto...

Che bello,
Felix e Duodeno vi stimo.
Clap, clap.

Valeria

lingua ha detto...

felice, darò il tuo nome al mio prossimo dio.
puttana la madonna che bella cosa che ho detto.