pudenda

domenica 16 gennaio 2011

Labbra spaccate

Ho i ritagli di tempo sulle labbra, sarà il freddo o l'accumulo disordianto di carta nel cestino. Ho quasi capito che non c'è niente di vitale importanza. Solo il burrocacao è utile, lo lecco prima dell'applicazione: un'abitudine. Il tempo fa i ritagli come vuole lui, non si può sindacare sulla simmetria. Le sagome non combaciano mai bene una con l'altra, restano sempre delle fessure o delle sovrapposizioni, che non sei in grado di ricomporre. Appoggio la bocca sul foglio per lasciare tracce di sangue sul bianco, come spaccarsi le labbra sul ghiaccio. E' un movimento lento e letale, sento la goccia di sangue che si trasferisce dal labbro inferiore alla superficie del foglio, non mi appartiene più. Cerco le tracce di un tempo perduto che, col tempo, è diventato il mio sangue, e non so che farmene. Ho i ritagli di giornale sulla scrivania, tento di ricostruire una storia sempre presente, che non è accaduta mai. Intanto da lontano sento le loro voci, sono loro (lo so), sono quelli che aspettavo da sempre e finalmente: eccoli! Sono i barbari che mi spaccheranno la faccia davvero, non mi lamenterò più del freddo, non ce ne sarà bisogno. Impugno il burrocacao come ultimo baluardo alla mia imminente invasione. Sono loro, sono i barbari, a cavallo di un tempo lontano, mi stanno per travolgere, lo stanno per fare con tutti: non ci lamenteremo mai più delle labbra spaccate.

1 commenti:

cidrolo ha detto...

Carne al fuoco, parecchia. Una rosticciana, cotta bene sulla brace, non al sangue.