pudenda

venerdì 22 gennaio 2010

Manicaretti

Il cravattino gli sta un gran bene. Se lo stringe, si controlla la barba appena fatta, infila la giacca di lino e se ne esce dal suo appartamento, poco dopo pranzo. Sul ballatoio del piano sottostante incontra la signora Elvira, ferma nella tromba delle scale, sommersa da tre pesanti sacchetti della spazzatura. Senza perdere un secondo di tempo Piero interviene, aiutandola a portare fino al piano terra i sacchetti, per poi congedarsi con un sorriso. Elvira ricambia prodigandosi in ringraziamenti, e convenendo col portiere del palazzo che Piero è proprio un ragazzo perbene, e sa come comportarsi con le donne di una certa età.
Sono le 14:08, e Piero è diretto al supermercato dietro l’angolo: deve fare la spesa per la cena, aspetta ospiti per le 21:00, e ha tutta l’intenzione di cucinare dei gustosi manicaretti. La lista della spesa comprende finocchietto, besciamella, cotto di Praga, erba cipollina, controfiletto di manzo, formaggio caprino, burro altoatesino, uova di storione, avocado, spremuta di pompelmo rosa e pane di Altamura. La coda è sempre lunga al reparto gastronomia, considera Piero, ma del resto che ha da fare? È pur sempre estate, e di lavoro si torna a parlare a settembre, la contabilità della banca può attendere. Certo che ventisette persone davanti non son poche. Una coda lunghissima e inattesa, quella del supermercato di Via Nazario Sauro, che si snoda ormai lungo tutto il corridoio centrale del negozio, dal reparto pelati a quello gastronomia, passando per il banco surgelati.
Alle spalle di Piero c’è un anziano chiuso in un cappotto pesante, coi capelli arruffati, Povero, sarà un vagabondo, pensa il ragazzo, meditando se cedergli il posto o meno. Ma all’improvviso, a sorprenderlo assorto nei suoi pensieri, arrivano delle voci irose, di due donne che si contendono il posto dieci metri dietro di lui. Sono arrivata prima io – Se lo scordi il posto, non ho intenzione di passarci la vita, in questo supermercato. Piero abbandona il suo posto, facendo segno con la mano all’anziano di avanzare pure senza problemi. In fondo al supermercato c’è tensione: le due donne non accennano a smettere, quando ecco che il prontissimo Piero appare in fondo alla coda, con le braccia allargate in posa messianica, dicendo: Signore, se non vi dispiace, se permettete, mi metto io in fondo alla coda, cosicché avanzerete tutti di un posto, e non ci sarà motivo di litigare oltre. Le due donne, incredule, un poco umiliate da tanta generosità, senza proferire verbo avanzano lasciando l’ultimo posto a Piero. Non hanno più il coraggio di guardarsi negli occhi a vicenda.
Solo all’alba delle 20:14 Piero rientra a casa. Il suo è stato un pomeriggio pesante ma a suo modo esaltante: ha affrontato una coda senza fine, lasciando passare avanti tutti, uno alla volta.
Prepara la cena per tutti gli invitati.
Sono le 21:03 e il cibo è caldo, pronto da sevire.
Alle 23:25 non è arrivato ancora nessuno, e Piero non ha toccato cibo.
Alle 23:58 Piero sparecchia, congela gli avanzi della cena, spegne le luci di casa.
Venti minuti dopo, sta già dormendo.

2 commenti:

piloro ha detto...

Ho un dejà vu

Cos'è, ci ricicliamo?

Anonimo ha detto...

No.
Anzi, mettiamo tra i post tutto ciò che abbiamo prodotto - miseramente - per Wimbledoc.