pudenda

martedì 22 settembre 2009

de re torica

"traslai verso il velodromo che saranno state le cinque meno venti"
da tentativo di poesia inutile di roberto bussola detto bob

aimè, ainoi, ailasso!
ruminando nel passato, scavando tra le rovine
di antichi gioghi,
ti trovo questa frasetta
simpatica.

mi dico tra me e me:
dì un po', ma che cos'è
che fa un siffatto verso
sì florido, sì terso
sì rapido al cervello
sì diafano sì bello?

(quando parlo da solo mi esprimo in settenari).

sarà l'ora, prossima al tè?
l'amato velodromo, ameno
che già fu nella consegna concorsuale
un faro per le anime perse?

ma dopo un attento guardare
mi accorgo, lo scorgo, lo spiazzo, lo scortico
il verbum caro fatto alle finestre.

lo appiccico qui, quel futtuto
traslare.

Diabolico, traslare maledetto!
ché ti trovai supino e ti levai di là,
per pietà,
ma ora pietà chiedo per me e i miei congiunti(vi)
o almeno un po' di pace;
altro non chiedo che un attimo di pace
sapendo inesorabile la tua ascesa
all'infinito.