pudenda

martedì 28 dicembre 2010

Marcia di Natale

Ho delle cose marce in frigo. Il loro tempo è scaduto e restano lì con la tipica passività del natale. Le tocco, hanno tutte la consistenza del tempo perduto: spugnose, grinzose, mollicce. Potrei attendere che una pelosa patina verdastra le ricopra completamente, rendendo omogeneo il panorama dei ripiani, il disfacimento. Sono avanzi di nature morte, sono muffe in divenire. Il contatto con le loro superfici distorte mi duole, e mi aizza contro il passato natale. Ma ho la bocca troppo stanca per vomitare. Accarezzo un manzo secco, solletico le squame di un pesce giallastro, strofino la pellicola rugosa di una macedonia cadavere. Hanno la fine nei loro occhi le cose marce dentro al frigo, una tomba luminosa e confortevole. Hanno superato la data, quella fatidica e definitiva. Ora le lancio contro le pareti della cucina. No, non lo faccio, troppa è la paura di rovinare gli addobbi di mia madre. Il microonde mi suggerisce di far esplodere il frigo, l'accendigas emette qualche scintilla di approvazione, la lavastoviglie tossisce ironica. Io chiedo aiuto all'albero con le lucine, ma a quest'ora è spento, non mi dice niente. Allora mi siedo a terra davanti al frigo aperto, aspetto che un fiore (qualsiasi fiore, anche una stella) nasca dal brodo andato a male, come se fosse un germoglio primordiale.

lunedì 20 dicembre 2010

trasformiamo specchi in finestre




parliamo del vento di maestrale
parliamo della sabbia, di quanto sappia essere cruda
parliamo di noi, del nostro patetico aggirarci tra gli abeti 
quando qualche parente si sposa
 ne dobbiamo bere ancora di mosaici per diventare ciò che siamo

altro che trasformare specchi in finestre
piuttosto
basculanti in zanzariere
vasi da notte in copertoni
nipoti in calembours
nasi posticci in salamino piccante
siamo orsù dei trasformatori!

degli adattatori!
delle triple!
dei fusibili!
delle ciabatte!
solo allora capiremo
solo allora
solo


lo dico adesso, ma è facile dirlo: capirlo lo capiremo allora
in un momento qualsiasi
sollevando il braccio dalla posata
o girando il mento verso la terza pagina
o sul finire di un complesso rito aeroportuale
lì lo capiremo

e sarà come un fulmine di pegasus.
23:31:32: ZAC!






mercoledì 1 dicembre 2010

un hobbie come un altro

Terza tappa: piazzale Loreto.Qualcuno propone la tangenziale ma ci rendiamo conto che non abbiamo materiale adatto per un azione del genere. In Loreto al grido di “blocchiamo tutto blocchiamo subito” e “ne facciamo uno al giorno” il blocco avviene grazie all’arredo urbano(troppo poco) presente in loco. Cartelli divelti e cestini ribaltati. La madama arriva quasi subito. Lasciamo le improvvisate barricatine a fare il blocco al posto nostro. Di nuovo nella metrò.